Kinensai Napoli: un inedito sipario

Kinensai, Napoli 12-13 maggio.
Un inedito sipario si apre al Palabarbuto di Napoli, in occasione del Kinensai, 40° anno da Ente Morale dell'Aikikai d'Italia.

Dinanzi ai nostri occhi si spiega una distesa di tatami con un Kamiza prorompente che domina la scena: questo è il luogo in cui si celebra una grande festa. Una festa. E' questa la parola adatta a descrivere l'atmosfera che si è creata tra i duecento praticanti, lì al Palazzetto dello Sport napoletano.
Una piccola parentesi e un grande ringraziamento va dedicato a chi, con anima e corpo, si è dedicato alla riuscita di questo spettacolo.
Ci sono stati diversi Kinensai quest'anno, diffusi in tutta Italia, ma noi vi racconteremo quello che è stato per noi, a Napoli.
Per noi è stato Memoria. Il Kinensai di Napoli ci ha dato un'occasione per ricordare a tutti noi le origini dell'Aikido in Campania. Partendo dal lontano 1954 con l'arrivo del M°Tadashi Abe a Salerno e con l'opera di pionerismo compiuta dal M°Attilio Infranzi, abbiamo raccontato con emozione la sua storia, onorati dalla presenza della sua famiglia.
E' stata un'occasione per ricordare il M°Giovanni Granone; colui "che ha sostenuto lo spirito originario della tradizione marziale che è stata determinante per lo sviluppo dell’Aikikai d’Italia e dell’Aikido stesso" (citando le parole del figlio Daniele, in occasione dell'evento).
E' stata un'occasione per ricordare il M°Brunello Esposito, tra i primi Aikidoka in Italia e membro della Direzione Didattica, che si è sempre distinto per il suo bagaglio tecnico e culturale, dando un contributo tutt'altro che irrilevante alla nostra Associazione.
Durante la giornata di sabato, il Maestro Paolo Bottoni ha arricchito il nostro racconto con un preciso ed esaustivo quadro culturale e storico che ci ha fatto percorrere i passi del cammino dell'arte dell'Aikido.
L'evento continua a suon di allenamenti, enbukai, risate di bambini, giochi, kiai, respirazione, tra settimi dan, settimi kyu, baresi, napoletani, siciliani, romani, mudansha e shihan. Questo insieme di persone, gesti, sguardi e suoni di ogni forma e colore, uniti senza distinzione né confine nella sempiterna arte di festeggiare, sotto il nome dell'Aikido. Il tempo di festeggiamento tramonta su un overtone di chiusura, culminato in fragorosi botti di spumante.
Ricordando i grandi del passato e i giovani del presente, abbiamo brindato alla nostra Associazione. E così, dolcemente, si chiude il sipario.


Francesco Morgese

 

Fotografie Aikikai d'Italia

Altre foto dell'evento sono visibili nella galleria fotografica

Kinensai Napoli - servizio televisivo:


 5182,    28  Lug  2018 ,   Cronache